La frase del mese...

“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)

mercoledì 5 dicembre 2007

Senza parole...

"Sapete cosa è in grado di fare il nostro cervello?"


Leggi, anche se ti sembra bizzarro!

Seocndo uon stiduo di uan univretisà inlegse l‘oridne dlele letetre all‘intreno di uan praola nno è improtatne, ciò ceh improta è al pirma e l‘utliam letetra. Il retso nno improta motlo in qulael oridne si trvoa, lo leeggrai comnuque sezna prbloema.
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Se vedi qualcosa ruotare, corri dal medico!Non c‘è niente che si muove!



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Guarda l‘interno di questa immagine e concentrati. Cosa vedi? Leggi la spiegazione sotto riportata per comprendere cosa hai realmente visto! Interessante no?



Degli studi hanno dismostrato che i bambini non riconoscono questa immagine „intima“, perchè la loro memoria non conosce ancora questa situazione.
Ciò che vedono i bambini sono 9 delfini..
Li vedi anche tu ?

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Illusione ottica Guarda bene le immagini che seguono …





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Infatti …


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… la realtà è che non si muove nulla!


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...Le linee rosse orizzontali sono parrallele o no?


Spiacente...sono parallele!!!
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Cosa vedi? Una spirale o dei cerchi?





Bravo sono semplicemente dei cerchi...
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Concentrati sulla croce al centro e dopo alcuni secondi ti accorgerai che i cerchi rosa spariranno!!!




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Fissa il puntino e muovi la testa aventi e indietro .




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Ma il meglio viene alla fine:

E‘ la migliore illusione ottica..... Segui le istruzioni:
1) Concentrati sui 4 puntini all‘interno dell‘immagine per 40 secondi
2) Immediatamente dopo sposta il tuo sguardo lentamente verso un muro vicino (deve essere liscio e possibilmente monocromatico)
3) Vedrai così formarsi lentamente una chiazza chiara (continua ad osservarla attentamente)
4) Sbatti le ciglia e vedrai formarsi una immagine all‘interno della macchia
5) Cosa vedi, o piuttosto CHI vedi?


Ti ho convinto?
Bye bye, Schizophrenos

martedì 4 dicembre 2007

"ONORE" ad Enzo...


Ecco una serie di aforismi usciti dalla penna di Enzo Biagi, voglio ricordarlo così ad un mese dalla sua scomparsa...

- La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.

- È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco
attraenti

- Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il telegiornale
in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo
influisce.

- Ho sempre creduto che, se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze, questo è proprio
l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.

- La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.

- Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella
degli altri.

- Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre: quelli che ti ha
insegnato tua madre da bambino.

- A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di
lupara.

- I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?

- Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.

- La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le
illustrazioni del Dorè. Adesso sui muri c'è scritto «Culo basso bye bye». Capisce che è un po'
diverso?

- Era così ignorante che credeva che la cedrata fosse un'opera minore del Tassoni.

- Nel cinturone dei soldati del Fhuhrer c'era scritto «Gott mit uns», Dio è con noi. Hitler lo aveva
arruolato; per fortuna disertò.

- Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire chi è Caino e chi Abele.

- Siamo diventati gente che alterna le vacanze con le ferie.

- Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice!

- Il colera passa, i Gava restano. È dunque vero che se ne vanno sempre i migliori.

- Difficile capire un Paese, scrisse un libellista, dove la stessa cosa è chiamata al Nord uccello e al
Sud pesce.

- Il denaro arriva sempre quando non si ha più fame.- Se il ridicolo uccidesse, avremmo uno
sterminio

- La «devolution», una parola che sembra inventata da Celentano.

- Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.

- La vita è un rischio che non si può fare a meno di correre.

- Qualche volta è scomodo sentirsi fratelli, ma è grave considerarsi figli unici.

- L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.

- Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro
prima della fine dello spettacolo.

lunedì 3 dicembre 2007

Colangiocarcinoma: passi da gigante!



La collaborazione tra l’Università la “Sapienza” di Roma e l’Università di Ancona, ha prodotto un importante risultato nella diagnosi del tumore delle vie biliari (calangiocarcinoma), uno dei tumori a più alta mortalità.
Attualmente non esistono test per la diagnosi precoce di questa patologia, ma solo complesse indagini strumentali e radiologiche all’insorgenza dei sintomi (l’ecografia rappresenta il più importante test per la valutazione iniziale; la Tc e la RMN permettono una migliore definizione della lesione; la CPRE, colangiografia retrograda endoscopica, è sensibilissima nell’identificare le più piccole lesioni ma, per la sua invasività e per il rischio di complicanze, il suo ruolo è limitato).La diagnosi, pertanto, viene generalmente posta in uno stadio di malattia così progredito che l’unica terapia possibile è la chirurgia resettiva.

Accertare la malattia così tardi, consente di operare meno del 30% dei pazienti e, a 5 anni dalla diagnosi, meno del 5% dei soggetti colpiti dalla malattia sono ancora in vita.
Questo studio, merito esclusivo della ricerca italiana, ha dimostrato che l’analisi di un solo indicatore nella bile (IGF1- fattore di crescita insulino-simile) consente la diagnosi definitiva di colangiocarcinoma e la distingue con accuratezza assoluta dalle malattie benigne delle vie biliari (calcoli, infiammazioni) e dal cancro al pancreas.La scoperta, che apre nuove prospettive per la diagnosi precoce e quindi per la terapia dei tumori delle vie biliari, ha già meritato la pubblicazione sulla prestigiosa rivista americana, Annals of Internal Medicine, organo ufficiale dell’American College of Physicians.

M.M.

domenica 2 dicembre 2007

Il disturbo bipolare...



Li riconoscete?

Cosa accomuna Ernest Hemingway con Sting, Michelangelo con J. Claude Van Damme, Ben Stiller con Roosevelt, Lüdviq van Bethoven con Kurt Cobain ?(da notare l'abilità di Schizophrenos nel formare delle coppie di personaggi appartenenenti allo stesso periodo storico e resi famosi dalle stesse doti artistiche!...spero non sia necessario sottolineare la battuta, già fatto, scusate)!

Tornando seri, per dare una risposta all'interrogativo che ci siamo posti dobbiamo a tutti i costi tirare in ballo le malattie psichiatriche, gli artisti in foto, infatti, sono tutti affetti da "Disturbo Bipolare". Chissà quante volte avrete sentito parlare di depressione o di mania, di umore basso ed esaltazione...è proprio l'alternanza di questi due disturbi a caratterizzare la suddetta patologia. "Alternanza" che, pur se intervallata da periodi di eutimia ("benessere psico-fisico"), determina instabilità nella vita di chi ne soffre, rendendo difficile o quasi impossibile la realizzazione socio - lavorativa dell'individuo ed il mantenimento di regolari relazioni interpersonali.

L'incidenza del d. bipolare è dell'1,2 % nei maschi e dell'1,8 % nelle femmine, mentre la prevalenza nella popolazione generale è stimata intorno all'1 - 2 %!
Segue una breve descrizione dei quadri clinici delle due fasi di malattia:

L'episodio depressivo è caratterizzato da tristezza, umore cupo e avvilito oppure da agitazione, irrequietezza associati ad un costante senso di colpevolezza, ad un rimorso verso qualcosa che non riusciamo a individuare.
Il soggetto appare apatico, anedonico, "pieno di un niente che però pesa come una macigno" al torace o alla "bocca dello stomaco" , rallentato nei movimenti, trascurato nella cura della propria persona, invecchiato, dimesso; la mimica facciale è inerte così come il linguaggio . Il soggetto si isola, non va al lavoro, interrompe i rapporti sociali che deteriorandosi contribuiscono al suo ulteriore distacco dal resto del mondo: spesso rimane addirittura a letto in uno stato di stupore depressivo per cui non si veste, non mangia, non parla.
Le costanti preoccupazioni che lo assillano in alcuni casi si trasformano in veri e propri deliri secondari al disturbo depressivo con il soggetto che tende a costruzioni fantastiche che non possono non concludersi se non con la rovina, o addirittura la morte, del paziente, per evitare le quali il suicidio sembra l'unica via di fuga.

Questo quadro può, a distanza di tempo, mutare in un episodio maniacale che ha esordio più rapido rispetto a quello depressivo: è in genere preceduto da un periodo di iperattività, eccessiva contentezza, loquacità - parametro da tenere in considerazione in soggetti solitamente riservati. Nel periodo di stato, si ha un'elevazione del tono dell'umore, per cui il paziente appare allegro, euforico: in verità sono sufficienti piccole frustrazioni, minimi contrasti perché al benessere subentri rabbia, irritazione o crisi di pianto di breve durata.
L'individuo si nasconde in una corazza fragilissima che non lo protegge affatto, anzi, una volta rotta, lo rende molto più vulnerabile agli stimoli esterni di qualsiasi altra persona. A questa apparente euforia si associa un incremento dell'attività motoria con il soggetto che non riesce a stare fermo; è irrequieto, loquace se non logorroioco, ampolloso nel linguaggio che però non maschera la retoricità dei discorsi che non hanno senso, che sono vuoti, illogici senza nessi associativi.
In poco tempo diventa insopportabile e la gente tende ad allontanarlo ignorando che, quando all'euforia seguirà una rapida caduta del tono dell'umore, questo atteggiamento potrà condannare il soggetto a vivere un'esperienza talmente straziante che solo un gesto estremo potrebbe concludere. Per il paziente tutto è realizzabile "Hic et Nunc", ma i progressivi deficit dell'attenzione, della capacità di relazione, di sintesi e di pensiero rendono questo intento sempre più arduo ed è a questo punto che si accorge che tutto non va come vorrebbe, che gli altri tendono ad evitarlo, che tutto comincia a non avere un senso come i discorsi che pronuncia.


In conclusione: non pensate sia un vantaggio esser bipolari...Kurt Cobain insegna!!!