“Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte
dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade negre all’alba in
cerca di droga rabbiosa, hipsters testadangelo bramare l’antico spaccio
paradisiaco che connette alla dinamo stellare nel meccanismo della
notte…” Allen Ginsberg
La frase del mese...
“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)
lunedì 23 giugno 2014
The celluloid closet - L'omosessualità nel cinema
The celluloid closet - Lo schermo velato
Capolavoro del 1996 diretto da Robert Epstein e Jeffrey
Friedman. Ispirato all'omonimo libro di Vito Russo, il documentario, narrato
nella versione originale dall'attrice Lily Tomlin, ripercorre,
attraverso spezzoni di film che hanno segnato la storia del grande schermo,
l'evoluzione della rappresentazione di personaggi gay nell'ultimo secolo di
cinema statunitense. Puzzle di fotogrammi accuratamente ricercati sin dalle
scene del cinema muto fino ai giorni nostri, intervallate da interviste
ad attori famosi, registi, sceneggiatori che di questi film hanno fatto parte
con ruoli da protagonista, il documentario è finalizzato a sottolineare
l'omosessualità da sempre presente nelle trame hollywoodiane, troppe volte
nascosta, mascherata, trapelata, o ancora dolorosamente dichiarata. Nominato
all'Oscar nello stesso anno. Il documentario è disponibile con audio
originale, sottotitolato e doppiato in italiano.
Forza e coraggio, boia chi molla
Premio Tenco 2011, sul palcoscenico i Nobraino, un gruppo alla ribalta della scena indie italiana. "Attacca banda", rigorosamente in maschera bianca per protestare contro le regole imposte al cantautorato. Lorenzo Kruger, voce del gruppo, inizia a cantare, pare prendersela con certi scacciavigliacchi, mangiabandiere. Tira fuori una voce che non mi aspettavo, tira fuori delle parole che aspettavo da anni, canta 2:22 e scatta l'applauso spontaneo del pubblico emozionato dalla condivisione del pensiero espresso nel testo: è un brano contro la guerra mossa per portare la pace, è un'accusa ai vertici della classe politica che manda "a morire" senza scrupoli migliaia di giovani, è una critica alla "razza che non ha pari" che glorifica i militi deceduti in battaglia, è un manifesto per tutti coloro che credono in un mondo disarmato. Dopo 2:32 minuti il pezzo giunge a conclusione, continua e si intensifica l'applauso di chi è lì accomodato in platea e di tutti i telespettatori in poltrona. Bravi ragazzi!
Schiacciavigliacchi, mangiabandiere
voi combattenti, voi vincitori
siete i più grandi, siete i migliori
di questa razza che non ha pari
Andate e colpite, non ritornate
senza lo scalpo del vostro nemico
mai siate sazi di sangue e vittorie
voi siete il sole di tutti i cieli
Andate a lottare, andate a morire
voi difendete la pace e l'amore
tra le granate, gli scoppi e gli spari
brillerà l'oro nei vostri cuori
Giovani e forti, faro e speranza
fate la guerra, ma con coscienza
e nella foto fate un sorriso
che rassicuri le vostre madri
Andate a lottare, andate a morire
e nel lenzuolo d'un tricolore
tornate avvolti dentro alle bare
dentro ad un bel titolo del giornale
Poi su una targa di finto granito
il vostro nome verrà immortalato
per una piazza o per un viale
di un brutto quartiere residenziale
Forza e coraggio, boia chi molla
ci armiamo e partite, gioisca la folla
che paga gli aerei per legger la storia
finiti i soldi vi pagherà in gloria
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