Sotto il nome generico di infibulazione, vengono spesso raccolte tutte le mutilazioni a carico dei genitali femminili, praticate in 28 paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici,che ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine e donne che ne sono sottoposte. L' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha distinto le mutilazioni in 4 tipi differenti a seconda della gravità per il soggetto:
Circoncisione o infibulazione as sunnah: si limita alla scrittura della punta del clitoride con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche
Escissione al uasat: asportazione del clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra
Infibulazione o circoncisione faraonica o sudanese: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Nel quarto tipo sono inclusi una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.
Negli ultimi anni, l'immigrazione ha portato anche in Italia l'orrore di queste mutilazioni genitali femminili (Mgf). Dall'Africa e dal Medio Oriente arrivano donne che hanno subito infibulazioni, escissioni e clitoridectomie e bambine candidate alla stessa sorte delle loro madri, con operazioni fatte qui, in ambulatori improvvisati all'interno delle comunità, o durante viaggi in patria.
Il ministero della Salute stima 90mila vittime, tra reali e potenziali, soprattutto immigrate agiziane e nigeriane. L'informazione diventa quindi fondamentale per combattere una pratica che ha radici culturali più che religiose e che ha conseguenze gravissime sulla salute psico-fisica e sulla vita sessuale. La scorsa settimana sono state pubblicate le linee guida del ministero sulle Mgf con diverse raccomandazioni al personale sanitario sui comportamenti da tenere in ambito ginecologico e ostetrico, altri consigli riguardano i mediatori linguistico-culturali e gli assistenti sociali, chiamati a relazionarsi con le donne straniere, e infine gli insegnanti, ai quali si chiede di prestare attenzione ai segnali che potrebbero arrivare loro da alunne "a rischio".
Le linee guida sono figlie della legge che nel 2006 ha introdotto nel codice penale il reato di pratica di Mgf. Per i colpevoli c'è la detenzione da 4 a 12 anni, la sanzione aumenta di un terzo quando la vittima è minorenne e si può punire l'autore anche quando l'intervento è eseguito all'estero su una cittadina italiana o straniera residente in Italia. Il personale medico rischia inoltre la radiazione dall'albo e la sospensione dell'esercizio della professione.
Calliope