La frase del mese...

“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)

giovedì 27 marzo 2008

Ru486, la pillola per l'aborto non chirurgico


Con il termine aborto si intende l’interruzione della gravidanza entro il 180° giorno di gestazione (6° mese compiuto) seguita o meno dall’espulsione del prodotto del concepimento; il concetto, infatti, è legato all’interruzione della vita del concepito e non alla sua espulsione dalla cavità uterina. In base ai fattori eziologici che lo provocano, l’aborto può essere classificato come: “spontaneo” , se si verifica naturalmente per l’azione di agenti patologici, o “provocato” , se è conseguenza di interruzione volontaria della gravidanza (IVG). In quest’ultimo ambito possiamo ulteriormente distinguere: l’aborto criminoso (se avviene in difformità con quanto previsto dalla legge n. 194 del 22 maggio 1978), l’aborto terapeutico (eseguito come terapia per salvaguardare la vita della madre o la sua salute psichica o fisica), l’aborto eugenico (provocato quando vi è malattia accertata del prodotto del concepimento).Relativamente alla modalità attraverso la quale avviene l’espletamento dell’aborto si distinguono due metodi: quello chirurgico e quello farmacologico.

Il m. chirurgico sfrutta l’aspirazione che può essere effettuata entro le 14 settimane di gestazione; il m. farmacologico può essere prescritto entro la settima settimana a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione e sfrutta l’impiego di due farmaci: la Mifegyne (conosciuta anche con il nome di RU486) ed una prostaglandina (il Misoprostolo) .


In Italia l'IVG viene praticata solo con intervento chirurgico, anche se la scienza si e' evoluta e ha trovato nuovi metodi, meno dispendiosi economicamente e meno traumatici per la donna, come appunto quello farmacologico della RU486. Da poco però, la commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato parere favorevole alla richiesta di autorizzazione al commercio, attraverso la procedura di mutuo riconoscimento, della Ru486 : la domanda era stata avanzata a fine novembre 2007 dalla Exelgyn, ditta farmaceutica francese produttrice del composto farmacologico. Si tratta del primo step sulla strada che potrebbe rendere la “pillola del mese dopo” disponibile in Italia, come farmaco utilizzabile esclusivamente in ospedale, e dunque classificato in fascia H.

L'ISTAT ci fornisce una serie di dati sugli aborti legali che vengono praticati ogni anno nel nostro paese: il numero diminuisce progressivamente ogni anno, ciò non accade, invece, per gli aborti clandestini che vanno di conseguenza aumentando. Assumendo il dato del 1998 di 138.000 aborti in un anno, e raffrontandolo con i casi di Francia e Svezia, dove il 30% degli aborti e' realizzato con la RU486, e' facile intuire che dopo un primo rodaggio ed una buona conoscenza della procedura, anche in Italia potrebbe riprodursi un fenomeno simile. Staremo a vedere.

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