La frase del mese...
“Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori: è bello ritornar "normalità", è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!” (Francesco Guccini)
mercoledì 16 gennaio 2008
"Il suono della vita"
Anche il DNA ha una sua “melodia”, ribattezzata subito “Il suono della vita”.
Si tratta di una pseudomusica prodotta dalle vibrazioni, dai movimenti del Dna stesso che è stato registrato e fatto ascoltare da un team italo-americano guidato dal docente di Biologia molecolare dell’Università di Bologna, Carlo Ventura, e dal fisico James Gimzewski dell’università di Los Angeles (California). Si suppone che gli antichi saggi taoisti siano i precursori di questa sensazionale scoperta, le cui intuizioni sono state confermate dalla fisica moderna.
Anche la tradizione sciamanica, come conferma il libro di Jeremy Narby, “Le serpent cosmique” , postulava l’esistenza di una “MUSICA” proveniente dagli spiriti della natura dalla quale si traevano le conoscenze e le pratiche di guarigione. La medicina cinese continua tutt’oggi ad utilizzare i suoni vibranti per il riequilibrio degli organi, ma la scoperta del prof. Ventura è a dir poco epocale. Il nostro genoma è costituito da migliaia di anse, ripiegamenti che impacchettano la struttura lunga 2 metri della molecola DNA, in pochi millesimi di millimetro di diametro del nucleo: hanno una funzione puramente architettonica, di sostegno, non sono mera “spazzatura” come si credeva qualche tempo fa. Tali ripiegamenti sono dinamici nell'assemblarsi e nel disassemblarsi, e questo loro muoversi in continuazione viene trasmesso a strutture del citoscheletro fino a creare una vibrazione sulla superficie della cellula.
Questa vibrazione è compresa nell'arco di frequenze udibili dall'orecchio umano, il lavoro del team ha perciò mirato allo sviluppo di un approccio in grado di rilevare questi suoni.
Ciò che emerge è che i rumori sono contingenti alla funzione cellulare, in termini di espressione di geni. Ragionando all’inverso, c’è da capire se riproducendo determinati suoni si possa istruire la cellula a svolgere particolari compiti, in altri termini, se possa essere oggetto di condizionamento. Quando e soprattutto Se si arriverà a scoprire che a differenziamenti cellulari specifici corrispondo frequenza sonore identificative, si potrà tentare, in ambito laboratoristico, di ottenere un differenziamento facendo ascoltare alla cellula questi suoni.
Non si tratta di una semplice curiosità, ma si prospetta la possibilità che gli scienziati, come i direttori d’orchestra, siano capaci, con la musica, di orientare lo sviluppo delle cellule staminali e curare malattie oggi inguaribili.
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