A Teheran, due amici sopravvivono come possono, circondati
da una lussuria che non possono avvicinare. Per Hussein diviene una vera
ossessione, finché non decide di rapinare una gioielleria. Vincitore della
sezione Un certain regard di Cannes, è un film che ricorda la semplicità di
Rossellini: inizia con un piano-sequenza a macchina fissa con l'inquadratura
della porta della gioielleria per poi continuare, in un lungo flaschback, a
spiegare le motivazioni del gesto del protagonista. Si vede che l'opera è stata
scritta da Kiarostami: stilizzata nei tratti essenziali e centralità nella
descrizione del degrado sociale. Ma importante è anche Hussein, con la sua
corporeità così ingombrante, la sua timidezza, il suo sguardo perso: solo ed
emarginato, Hussein sa di non potersi spingere oltre il suo piccolo mondo di
povertà e tristezza; proverà a farlo, ma il prezzo da pagare sarà veramente
alto.
Fonte: Mymovies
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